Un breve racconto di Giuseppe Dessì, pubblicato nel 1939 su un settimanale italiano

“Non so più chi avesse portato allo zio Michele i due uccellacci che furono posti in una stia da polli sotto i portici. Non erano, per me e per Paolo, una cosa nuova; tutt’altro: di rapaci ne avevamo visto, a Norbio, abbattuti dai porcari o dai pastori di casa nostra e appesi all’uscio di cucina, o appollaiati su qualche albero lontano o su qualche roccia, oppure altissimi, quasi immobili sotto le nuvole grigie.

Questi nella stia non erano più grandi di un pollo, ma la ferocia spirava da tutte le loro penne irte, tanto che, anche senza la rete metallica, nessuno avrebbe osato toccarli. Seduti sui talloni, noi passavamo lunghe ore davanti a quella gabbia, e gli altri ragazzi con noi…” Scarica il PDF

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