Bologna in primavera è tiepida, color pastello, Inuit è un laboratorio, casa editrice indipendente che stampa libri inediti di autori sconosciuti alla grande distribuzione ma di altissimo livello, tra cui Elisa Talentino, torinese di nascita, le sue illustrazioni hanno fatto il giro del mondo, proprio stamattina il suo profilo instagram ne pubblica una per il New York Times. Partecipo così in questo primo weekend di maggio ad un workshop di illustrazione organizzato da loro. I nostri lavori (il mio e quello degli altri partecipanti tra cui professionisti e studenti di varie accademie, scuole d’arte e design)  saranno stampati in Risograph e in serigrafia e di Risograph sento l’eco da ormai tanti anni senza mai averne capito bene il processo esucutivo. La Risograph è una specie di fotocopiatrice/stampante che usa tamburi e inchiostro liquido, quindi un mix tra serigrafia e  offset. Il risultato è un lavoro un po’ approssimativo rispetto alla resa del digitale ma è proprio questa imperfezione il suo pregio.

Inuit

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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La mia formazione professionale si sviluppa nel desktop publishing, la grafica vettoriale e da una lunga esperienza editoriale dove uno stampato deve raggiungere un’alta qualità di riproduzione attraverso le tecniche di composizione e di prestampa. 10 anni fa il direttore tecnico della casa editrice per cui lavoravo ci faceva compilare dei moduli dove si doveva indicare per ogni libro mandato in stampa la suddivisione della foliazione, ottavi, sedicesimi… e per ogni pagina: solo testo, testo immagine, solo immagine… tecnicamente questo avrebbe aiutato lo stampatore a impostare le plance e calibrare il colore, se mi state leggendo non è detto che sappiate che le pagine di un libro non si stampano come a casa foglio dopo foglio ma si dispongono in grandi plance che poi vengono piegate e tagliate.

Riso

Allora immaginate che mondo si può aprire  con uno strumento che possa riprodurre la vostra opera intervenendo di volta in volta, sulla resa, giocare con la sovrapposizione della matrice e la calibrazione del colore per ogni singola stampa sino ad ottenere un risultato soddisfacente cioè qualcosa che riproduca fedelmente i tratti originali del tuo disegno, perchè la risograph riproduce come una fotocopiatrice anche se stampa anche da file. Per disegnare i fondi abbiamo utilizzato inchiostro nero, talvolta diluito per creare mezzi toni grigi, acrilico bianco o liquido per mascherare che grattato o inciso ha degli effetti molto interessanti.

Io ho ritagliato le sagome del mio disegno e poi le ho applicate sullo sfondo, in questo modo non ho fuso la stampa risograph a quella serigrafica.

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La seconda fase del workshop è stata dedicata alla sovrapposizione di una stampa serigrafica: la matrice la abbiamo precedentemente disegnta a mano libera su acetato con inchiostri speciali. La abbiamo impressa su un telaio con una lampada e poi installata su un piano di lavoro. A questo punto abbiamo regolato la sovrapposizione in modo più o meno preciso e la stampa serigrafica si è così sovrapposta alla stampa risograph.

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Per concludere vorrei presentarvi BlexBolex per me è stato amore a prima vista,  è un illustratore francese che utilizza la serigrafia per la stampa dei suoi lavori e il suo lavoro si caratterizza oltre che per la sua sintesi e il suo acume anche per quei fuori registro che lo rendono unico. Orecchio Acerbo mette a disposizione un pdf in bassa per sfogliare il libro “IMMAGINARIO” e io vi consiglio di farlo seguendo il link

Enrica

Un NudistaUn uomo invisibile

 

 

 

 

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