savinien_de_cyrano_de_bergeracSuccede a volte che il personaggio oscuri la persona. Ci andò vicino Tom Edison, protagonista di una serie di romanzi per ragazzi, che ricalcava il genio inventivo del vero Thomas Alva Edison, inventore, tra le tante cose, della lampadina e del grammofono. Tom, il personaggio, arriverà fino su Marte.

L’idea di prendere un personaggio reale e romanzarne la vita fino a farlo diventare il protagonista di vicende fantastiche e mirabolanti non è nuova e in genere funziona. In molti casi la persona reale funge da ispirazione per l’autore.

Lo stesso capitò forse a Edmond Rostand, lo scrittore e drammaturgo francese celebre soprattutto per l’opera teatrale Cyrano de Bergerac. Il protagonista, spadaccino, poeta e avventuriero dal naso spropositato, è ben noto universalmente come solo e unico Cyrano. Pochi sanno però che anche in questo caso l’autore si ispirò a una persona realmente vissuta qualche secolo prima, e che forse, a parte un naso importante, poco aveva a che fare con l’eroe teatrale.

Parliamo infatti di Hercule Savinien de Cyrano de Bergerac, scrittore, filosofo, intellettuale parigino di inizio ’600. Coraggioso sì, ma più con la penna che con la spada. Libertino, come si diceva allora, nel senso del libero pensatore, dissacrante rispetto ai costumi bigotti dell’epoca. Il che gli procurò non pochi nemici e tanti guai, e oltre a qualche duello probabilmente anche uno strano incidente che ne segnò la fine prematura a meno di quarant’anni, colpito dal trave di un soffitto.

Hercule era dotato di una notevole arguzia e verve comica, che lo resero ben noto nell’ambiente degli intellettuali parigini. Scrisse alcuni libri, molti dei quali sono purtroppo andati perduti, tra cui un Trattato di Fisica, molto innovatore per i suoi tempi. Approdò anche alla letteratura che potremmo definire fantascientifica, con almeno due racconti lunghi: Gli stati e gli imperi della Luna e Gli stati e imperi del Sole, allegorie utilizzate soprattutto per fare dell’ironia sugli usi e i costumi della società di allora. Insomma, poco a che vedere col Cyrano di Rostand. Dal quale tuttavia è stato oscurato, cancellato per sempre, almeno agli occhi della cultura tradizionale.

Per questo motivo, per dargli un minimo di visibilità, abbiamo deciso di dedicargli un volume della collana “ragnatele”. Si tratta del Viaggio comico negli stati e imperi della Luna, pubblicato per la prima volta in Italia nel 1913 grazie alla traduzione e alla cura di Umberto Fracchia. Una lettura piacevole, piena di dolcezza e di una vera e propria filosofia razionalista e illuminista. In catalogo (L.M. 22/03/21)

 

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